Un paesaggio deserto, immerso nella natura più pura.

Una figura si staglia tra le rocce selvagge.

È una donna, immobile, pensierosa, avvolta nella sua figura austera ed elegante.

Il suo sguardo si intensifica sempre di più, abbracciando la rigidità dell’altura che regna sovrana sullo sfondo.

Così Ryota Shiga, giovane e talentuoso designer del Sol Levante, ci mostra la sua concezione di stile per questo Autunno Inverno.

La sua storia nel mondo della moda non è iniziata da molto, ma l’esperienza maturata in poco tempo, girando il mondo in tutta la sua diversità, lo ha reso uno degli stilisti giapponesi più interessanti e innovativi del momento. Nato a Fukushima nel 1985 e profondamente devoto alla storia del suo Paese, si laurea alla Sugino Fashion University, riuscendo poi ad ottenere una collaborazione con il nostrano stilista Antonio Berardi, da cui apprende numerose lezioni nel mondo del fashion.

Successivamente, irrobustito dalla conoscenza maturata, riesce, nel 2011, a fondare l’omonimo brand, nella speranza di – secondo la biografia ufficiale sul suo sito – “contribuire e ispirare tutti i singoli individui attraverso i suoi abiti e le sue creazioni”. Anche in questa collezione, la filosofia di vita e di visione del design di Ryota si fa sentire prepotentemente.

Innanzitutto, la sua mano si è resa, nel tempo, inconfondibile: con la sua abilità nell’interpretare le esigenze della donna durante la sua vita quotidiana, è riuscito a creare anche per quest’anno una collezione che unisce, come in un connubio visivamente d’impatto, il potere dell’eleganza con il soffice sapore della natura, in un’eccezionale trionfo tra il classico bon ton e l’innovativa sperimentazione.

Tutto il lavoro di Ryota si basa sulla capace creazione di abiti che riescono ad abbinare le morbide forme della pelliccia con le rigide linee degli abiti dal sapore orientale, pieni di ricerca e sofisticatezza. Esattamente come nel video di presentazione della sua collezione, in cui una giovane donna rimane immobile in mezzo alle rocce, così nei suoi abiti lo stilista giapponese unisce due elementi contrastanti come il volume e l’inflessibilità, che tuttavia sembrano essere nati per stare l’uno nelle braccia dell’altro.

I suoi capi si spalmano sulle forme femminili tra distrazioni traforate e compostezze irraggiungibili, avvolgendo poi la donna in un vaporoso tepore tangibile, chiave di successo per proteggersi dai freddi pungenti del prossimo inverno senza rinunciare al design, che rimane la firma per eccellenza del suo stile.

Come dicevamo, le linee della sua collezione sono particolarmente impostate e simmetriche, lanciandosi spesso in giochi contrastanti con i tanto amati – da Ryota – inserti di pelliccia, che diventano un escamotage per sdrammatizzare i colori seriosi con cui l’Autunno-Inverno del designer giapponese è realizzato. Infatti, la tavolozza in cui immerge il pennello dei suoi abiti rimane legato a tonalità basiche, che vengono irradiate di nuova luce grazie ai tocchi di inconsistenza che Ryota sa posizionare.

La sua è una collezione che sperimenta con le forme e si slega dai preconcetti di massificazione della moda, in un rincorrersi perpetuo tra due elementi contrapposti così diversi tra loro.