
Su Enquire abbiamo intervistato fotografi, illustratori, pittori, e tutti ci hanno parlato delle proprie produzioni, dei loro inizi, delle loro mostre.
Perché una volta non intervistare chi, con impegno, dedizione e curiosità, mette a loro disposizione gli spazi espositivi?
Finalmente ce ne andiamo un po’ a Sud, da Zelle Arte Contemporanea. Situato in Via Fastuca 2, Palermo, aperto dall’Aprile 2005, questo spazio festeggia quest’anno il suo ottavo compleanno. Noi vi facciamo i nostri migliori auguri e, adesso ve ne parliamo insieme a Federico Lupo.
Buona lettura!
Quando e come nasce il vostro spazio? Si tratta di una fondazione ex-novo oppure le strutture (fisiche, ma anche associative/gerarchiche ove presenti) sono preesistenti?
Zelle Arte Contemporanea è un artist-run space diretto da Federico Lupo ed inaugurato nell’aprile del 2005 nel cuore del centro storico di Palermo, immerso nei vicoli del tradizionale quartiere Seralcadi, più noto come ‘Il Capo”.
Zelle inaugura il primo progetto in uno spazio particolarmente piccolo quanto accogliente nel tardo-secentesco Palazzo Patricolo, prospicente Via Matteo Bonello, a due passi dal cinquecentesco ‘Oratorio dei Pellegrini’ che conserva al suo interno parte di un affresco del Borremans. A questo si affianca nel 2007 un nuovo spazio – caratterizzato da elementi d’arredo art-déco – in via Fastuca, esattamente sul retro del Palazzo Patricolo.
Qual è, in breve, la vostra storia? Quali sono state, ad oggi, gli eventi più importanti e più caratterizzanti, quelli che maggiormente denotano la vostra struttura?
Rischio volentieri di apparire retorico, ma più che far riferimento a singoli eventi, preferisco pensare all’attività di Zelle come un unico flusso di informazioni in grado di generare una porzione di memoria storica. Credo che un elemento caratterizzante sia esattamente la volontà di scrivere un grande racconto corale.
In che ambiente nascete? Intendo a livello urbano e di atmosfere artistiche – se insomma, la città in cui operate è viva e attiva a prescindere dal vostro intervento o se invece siete un avamposto e laboratorio creativo?
E qual è la risposta della città e delle istituzioni cittadine alla vostra presenza? È uno scambio proficuo e le amministrazioni si sono rivelate interessate alla vostra attività? Si è creato un giro – di persone, di artisti, di energie – intorno a voi?
Troppo spesso il panorama artistico palermitano sembra fermarsi alle ‘buone intenzioni’ dimenticandosi che quello che conta è dar vita a contenuti qualitativamente alti, in grado di competere con l’oblio della memoria. Le istituzioni, senza puntualizzare sul clima politico di turno, non fanno altro che alimentare l’oblio.
Qual è la vita di uno spazio come il vostro? Che tipo di attività vi si svolgono all’interno?
Lo spazio ospita mostre personali e collettive di artisti contemporanei per lo più italiani, con particolare attenzione ad un nucleo di artisti siciliani che hanno caratterizzato la linea di ricerca della galleria. L’editoria indipendente, il video d’animazione, la ricerca musicale, sono ambiti indagati in maniera collaterale nel corso degli anni.
In questi mesi è stato inaugurato un piccolissimo bookshop in via d’espansione in cui è possibile frugare tra volumi d’epoca, rari e fuori catalogo.
Come avviene la scelta delle attività e delle mostre? Chi decide cosa proporre al pubblico e come viene attuata questa decisione?
Non vi sono dei criteri ferrei. Si cerca più semplicemente di raccontare un piccolo pezzetto di storia attraverso le indagini portate avanti da artisti, spesso anche molto distanti per ambizioni ed attitudine, con i quali condivido un approccio metodologico o teoretico.
Quali sono le modalità di finanziamento? Esistono modalità di sostegno da parte di chi frequenta il vostro spazio, o aiuti da parte delle amministrazioni più o meno locali? Quali sono le difficoltà maggiori che trovate nel proseguire la vostra attività in un momento difficile come questo?
Non vi è alcun supporto da parte delle amministrazioni. Qualche settimana fa, grazie alla collaborazione con un nucleo di artisti, è nato l’evento ‘Zelle Sunday Sale’ un tentativo di risvegliare il mercato palermitano offrendo la possibilità, per una domenica, di arricchire o iniziare la propria collezione acquistando opere a prezzi ridotti, dai 40,00 ai 500,00 €.
L’evento ci ha sicuramente sorpreso per il coinvolgimento attivo di un’ampia fascia di pubblico.
Quali sono le vostre modalità di promozione? Siti, social network, altro?
E quali sono le reti tra i vari spazi espositivi italiani? Conoscete, siete in contatto con esperienze simili alla vostra disseminate sul territorio?
Avete mai portato avanti progetti comuni? Credete possa essere un’idea interessante, un modo per mettere insieme menti e progetti simili?
Gli inviti – che realizziamo dal 2007 – in cartone grigio ruvido e stampati in b/n con angoli arrotondati, sono diventati negli anni un marchio di fabbrica dalla forte riconoscibilità, collezionati da appassionati, amici, ed addetti ai lavori. Ma è indubbio che i social network siano ormai un’inevitabile mezzo di promozione diretta, anche grazie a dei piccoli video promo che realizziamo ormai con regolarità, funzionali alla diffusione virale di un evento.
Creare sistema con le realtà palermitane è sempre più arduo, ma da alcuni anni Zelle è in contatto con alcune realtà catanesi con cui si è creata una fitta rete di collaborazioni. In particolare parlo dei ragazzi di ‘Balloon’, una piattaforma di ricerca che si avvale di un portale online, ma anche di un’ormai rodata attività editoriale votata all’edizione di fanzine e libri d’artista – Lo spazio ‘Ritmo’ inaugurato dai fondatori di Balloon con Livio Lo Po’ e gli artisti Andrea e Marco Mangione – Lo spazio Kina di cui ospiteremo in galleria il progetto ‘Cagnara Maxima’ dell’illustratore e musicista Nicola Vinciguerra – ed infine l’Accademia ‘Abadir’ che ospita ormai da tre anni il workshop ‘Handmade Editions’ e che quest’anno vede tra i protagonisti Tothi Folisi e Clio Nicastro, autori del progetto editoriale ‘La Forma’.
Quali sono gli altri progetti in calendario per quest’anno?
In programma, la mostra personale di Marco Cassarà, un giovane artista siciliano che affonda le radici della sua ricerca in quell’immaginario adolescenziale dei ’90 guidato dall’ispirazione musicale degli Slowdive – Un progetto di Daniele Franzella, un grande paesaggio umano in terracotta policroma ispirato alle atmosfere circensi degli anni ’30 – Infine la mostra di Francesco Tagliavia, un artista di cui vi consiglio il fulminante blog ‘Bad Drawings’.
Tutto il resto potete scoprirlo andando sul loro sito: www.zelle.it