London Fashion Week: True Colors

Settembre è il mese che tutti i fashion addicted stavano aspettando, nonostante ormai siamo in piena fashion week parigina, il mondo della moda sembra rimettersi velocemente in funzione, avviando i numerosi eventi che la contraddistinguono. Uno di questi è stato sicuramente la London Fashion Week – chiusasi il 18 Settembre – in cui numerosi stilisti hanno dato il meglio di sé per dominare la scena e vincere, se così si può definire, la battaglia nell’eleganza femminile.

La settimana londinese, da sempre sinonimo di stravaganza ed eccentricità, non lascia scampo a questi due elementi e le collezioni che sfilano, sfoggiano con prepotenza colori accesi e forme degne di un quadro cubista. Vediamo ora in dettaglio alcuni di questi lavori, cercando di carpire al meglio la filosofia che gli stilisti londinesi danno alla prossima Primavera-Estate 2013.

Il duo di Preen, Justin Thornton e Thea Bregazzi, propone una collezione che si discosta leggermente dalle loro opere abituali. I due creano una serie di capi dalle linee decise, senza mai trascurare la grazia del corpo femminile. Nonostante la compostezza delle loro creazioni, gli stilisti giocano e si divertono con la seduzione, accostando tailleur da lavoro con autoreggenti sbarazzine. I colori rimangono sobri, passando dalle tonalità scure dei blu per raggiungere gli innocenti bianco e cipria, spesso scomposti da stampe floreali e trasparenze strategiche.

Per David Koma, la riscoperta delle sinuose forme del corpo è fondamentale. Lo stilista estrapola dal mondo dello sport numerosi elementi ricorrenti e intramontabili, come il classico abito da tennista, e li reinterpreta a modo suo, donando alla semplicità di una divisa un vistoso accento estetico. Colori forti e decisi, geometrie matematiche e tessuti invisibili lasciano alla donna lo spazio necessario per raggiungere una sportività futuristica. Il tutto mescolato a numerosi tessuti sintetici, che risplendono alla sola esposizione luminosa.

Una visione degna dell’eleganza anni Sessanta ci viene invece da Emilia Wickstead, che ci regala una collezione all’insegna del più classico bon ton per eccellenza. Le sue particolari gonne a ruota ci riportano indietro nel tempo, dove l’eleganza rigorosa rappresentava la chiave per raggiungere il successo in una società in continua evoluzione. I suoi lavori, però, vengono arricchiti dalla modernità dei tessuti e dei colori. La morbidezza e la flessuosità, poi, sono maggiormente enfatizzate da spacchi vertiginosi, scollature generose e la tanto amata vita segnata. Un’esplosione di eleganza, questa, che non passa di certo inosservata.

La scena di Sister By Sibling ricorda una sfilata di golose caramelle. In un mondo in cui il colore e la tenerezza hanno preso il sopravvento, la donna Sister rigonfia la propria figura con elementi soffici ma allo stesso tempo consistenti. In un pot-pourri di colori acidi e ricami che coprono il volto, queste golose creazioni abbandonano il senso di rigidità e compostezza per abbracciare una libertà immaginativa improrogabile. I copricapi firmati Sister by Sibling sono bon bons pronti da essere gustati, voluminosi e colorati. Come in un moderno episodio di Alice, nel paese delle meraviglie non esistono più solo fiori parlanti e regine isteriche, ma anche numerose altre visioni eccentriche in un viaggio alla scoperta della dolcezza.

La chiave, invece, della collezione di Clements Ribeiro risiede nella pura geometria optical. Le sue creazioni dotate di pattern ipnotici lambiscono il corpo femminile con un look semi-androgino, lasciandosi alle spalle difficili calzature vertiginose e procaci scollature. La sua donna è composta, sicura di sé, che ama attirare l’attenzione con ciò che indossa. L’occhio è inesorabilmente attratto dai collars proposti, dotati a volte di rigidità, a volte di colori e elementi divertenti. Anche in questo caso, la scelta dei colori è varia e d’impatto, degna della filosofia, come abbiamo intuito, di questa Settimana della Moda.

Le moderne guerriere di Philip Treacy sanno come non prendersi sul serio. Le loro uniformi vengono destabilizzate da ricchi elmi bellici e emoticons sorridenti, insieme ad alcuni richiami della cultura street, come bomber e felpe. Inutile dire quanto i cappelli siano importanti per lo stilista, resi il fulcro dei propri abiti. La sua donna rimane affascinata e si aggrappa ai capi maschili per eccellenza, appropriandosene con decisione. Anche Lady Gaga è rimasta affascinata da queste creazioni, tanto da essere chiamata ad aprire lei stessa la sfilata del designer avvolta in un esplosivo mantello rosa.

Naturalmente questi i nomi che hanno attirato la nostra attenzione, a voi scoprire le proposte dei tantissimi designer presentati durante la fashion week londinese.