Scoprendo Spazio Meme

Su Enquire abbiamo intervistato fotografi, illustratori, pittori, e tutti ci hanno parlato delle proprie produzioni, dei loro inizi, delle loro mostre.
Perché una volta non intervistare chi, con impegno, dedizione e curiosità, mette a loro disposizione gli spazi espositivi? Iniziamo con un ospite che a noi di Enquire piace molto: lo Spazio Meme di Carpi (MO), già su queste pagine quando abbiamo intervistato Marco Demis. Parliamo con Francesca Pergreffi di come nasce, di come cresce e si gestisce un luogo come il Meme – e poi della mostra Linea di demarcazione/Ligne de démarcation che parte il 14 Settembre e che vedrà ospite anche il filosofo Marc Augé.
Buona lettura!

Il prossimo 14 Settembre riapre lo Spazio Meme di Carpi. Ci racconti la storia di questo spazio espositivo che quest’anno compie i suoi due anni? Chi sono le persone dietro lo Spazio Meme, com’è nato?

Una sera Filippo Bergonzini, mi ha detto: “Ho un posto a Carpi, cosa ci facciamo?” E mi è venuto subito in mente il Meme; un luogo in cui le diverse discipline e persone possano compiere una ricerca, crescita, scambio e intessere relazioni tra il territorio e le realtà ospitate. Ho cercato altri  desiderosi d’iniziare questo percorso: Filippo Bergonzini, Maria Gabriela Campos, Nicolò Pantaloni e Luca Zirondoli; da lì è partito tutto.

In questi anni di attività avete ospitato sempre ottime mostre, da Ester Grossi a Paolo Parisi, da Arrington de Dionyso a Alessandro Baronciani a Marco Demis, senza citare i numerosi incontri che avete organizzato; chi sta dietro alla direzione artistica dello Spazio?

Grazie per il complimento!  In riunione, i Meme (citati sopra) propongono le varie iniziative e insieme si decide se e come farle.
Per le mostre, in specifico, dopo aver cercato e vagliato eventuali proposte, mi confronto con Filippo e ne parlo con gli altri in riunione.

Quali sono i vantaggi e le difficoltà che offre la vostra città, Carpi? Per chi, come me, la vive dall’esterno appare come culturalmente vivace, eppure resta il fatto che – ovviamente – non è Milano, né Roma, né Bologna.

Partiamo dal presupposto che secondo me le proposte culturali possono e devono avvenire ovunque, non è il luogo che crea cultura ma le persone che lo vivono.
Personalmente non mi è mai interessato aprire uno spazio come il nostro in una grande città.Il mio desiderio è sempre stato quello di uno scambio culturale al di fuori, in provincia, per non creare delle “zone morte”.
La provincia è nel bene e nel male una realtà esistente, che può accogliere e/o produrre stimoli culturali. Perché tutto deve solamente passare per le città? Può sembrare più difficoltoso; i tempi, le abitudini e le fruizioni non sono quelli di una città grande, la piccola città con i suoi tempi meno caotici può rappresentare uno spazio in cui inserire offerte culturali. Una  volta che non  vedi più la “ristrettezza” della provincia come un ostacolo o un limite, ma come una diversità  che può portare a una nuova crescita, i progetti diventano stimolanti e fervidi.

Scrivevo prima che lo Spazio riapre, questo dopo la chiusura in seguito agli eventi sismici dello scorso Maggio: come avete vissuto quei giorni? Qual è la situazione attuale?

La situazione attuale è molto complicata a livello generale, non solo al Meme; il terremoto ha generato sia fisicamente, sia mentalmente uno stato di pesante precarietà che non si può ignorare.  Ci vuole tempo, non si tratta solo di ricucire ma di ri-creare; possiamo vivere la situazione anche come opportunità  per lasciarsi alle spalle gli schemi negativi, un’opportunità che va colta.

 “Linea di demarcazione/Ligne de démarcation –Mostra personale di Francesco Pergolesi” è il vostro prossimo appuntamento (in mostra dal 14 settembre al 21 ottobre 2012). Ci parli di questo progetto fotografico nato dieci anni fa, vi cito, “da una riflessione e da un’analisi sul significato del viaggio e del consumo turistico nella nostra epoca”?

Francesco Pergolesi, per lavoro frequenta il mondo del turismo (alberghi, villaggi turistici, ristoranti) dove ha osservato e colto i comportamenti delle persone in vacanza, ha fotografato questi ambienti  e ha deciso di racchiuderli nel progetto “Linea di demarcazione/Ligne de démarcation”. L’analisi dell’artista è ben lontana dal reportage e dal giudizio critico; egli con uno sguardo acuto e ironico si sofferma sull’oggetto del quotidiano nel mondo del turismo di massa, interrogandosi sul significato del tempo, dello spazio e del loro consumo.

Il Meme esporrà una parte selezionata del progetto e per l’occasione ha prodotto il catalogo della mostra.

All’inaugurazione di sabato 15 settembre 2012 (ore 19.30) oltre alla presenza dell’artista, ospiterete anche il filosofo Marc Augé nell’ambito del festivalfilosofia sulle cose – un motivo in più per non perdersi  questa mostra; ma ci anticipi cosa accadrà quel giorno allo Spazio Meme?

Il filosofo Marc Augé, in sintonia con la ricerca del fotografo Pergolesi, ha scritto un contributo per il catalogo della mostra. Verrà al Meme per l’inaugurazione della mostra e introdurrà e analizzerà le opere esposte,  e si confronterà  con l’artista e con il pubblico. La sua non sarà una lezione ma una gradevole chiacchierata.

Questa mostra è organizzata in collaborazione con Fabrica Fluxus Art Gallery. Se non sbaglio, non è la prima volta che questo accade. Com’è nato questo legame?

Roberta Fiorito (curatrice e critica d’arte presso Fabrica Fluxus Art Gallery di Bari)  ed io siamo amiche dai tempi dell’università, insieme abbiamo frequentato il Dams a Bologna. Con gli anni abbiamo sempre avuto un rapporto pieno di stima e di confronto e crescita sia nell’amicizia, sia nel lavoro. Il Meme nasce come uno spazio di crescita e confronto e relazione con altre realtà, e ci è sembrato logico collaborare con la realtà di Bari: una splendida occasione e modo per far circolare la cultura. Sono sempre più convinta che gli spazi culturali debbano relazionarsi tra loro.

In conclusione, ricordaci come possiamo conoscere meglio la programmazione dello Spazio Meme e come poterlo raggiungere e sostenere. E poi, ci vediamo a Carpi!

Spazio Meme si trova in via Giordano Bruno 4 a Carpi. Nasce dall’associazione culturale Meme, per sostenerci basta fare la tessera annuale ad offerte libera. Tutte  le varie informazioni  relative agli eventi e lo spazio si possono trovare sul nostro sito www.spaziomeme.org