
Tra loro si chiamano The Fashion Society, ma a noi ricordano da subito la Factory warholiana; la sola differenza è che non siamo a New York. È Los Angeles, infatti, la piattaforma di lancio scelta da Andrew Steiger, Chris Allison, Misti Huskey e Nelson Campbell: quattro amici di talento che vivono sotto lo stesso tetto, condividendo molti tra gli ideali altruistici degli anni Sessanta.
Sempre attenti e rispettosi dell’ambiente, ogni giorno, in un ex magazzino industriale, si cibano di cinema, musica e fotografia. Lavorano in unico spazio perché biologicamente legati da unica visione, quella di progettare, produrre e promuovere il marchio di lifestyle maschile ROARK.
Il nome del brand rimanda proprio ad Howard Roark, il protagonista del romanzo di Ayn Rand “La fonte meravigliosa” (1943), giovane architetto che sceglie di lottare, piuttosto che compromettere la sua concezione artistica con le imposizioni estetiche della società: la sua lotta è il trionfo dell’individualismo. Di pari passo, il collettivo americano non vuole essere ridotto a nessun ideale creativo, preferisce costruire un percorso personale e autonomo, con l’obiettivo di ispirare l’umanità a pensare in grande, a coltivare la propria autocoscienza, nonché ad essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.
ROARK ha molte facce, non solamente perché è frutto di molteplici personalità professionali, ma perché realizza prodotti d’abbigliamento mescolando linguaggi classici di sartorialità a sperimentazioni innovative e funzionali.
Abbiamo già avuto modo di osservare al White Homme 2011 la scorsa collezione invernale Stelth, dettata da una mentalità progressiva e libera, volta a sottolineare la sintonia tra uomo e natura; sintonia tradotta in effettivi abiti-guscio, in esoscheletri di protezione dal mondo circostante. Un menswear, quello di ROARK, alquanto camaleontico.
Basterà allora un soffio di vento a trasformare nuovamente le ultime creazioni: Wind è appunto il titolo del video che illustra la collezione corrente SS2012, chiamata Flight, dove i modelli sembrano perdere peso e diventare materia fluttuante, in caduta libera nell’aria, emigranti alla ricerca di equilibrio. Ci sono giacche accoglienti, dalle proporzioni insolite, pantaloni karate, camicie allungate, scialli, maglie e cappe. Pezzi strutturati, ma al contempo confortevoli. Tonalità e materiali basici, che spaziano dal cotone alla pelle, con una vestibilità interamente rivisitata, permettendoci di essere ciò che più vogliamo, eclettici e disinvolti. Il principio fondante di ROARK, del resto, rimane l’evoluzione del sé.
Allora chissà in quale nuova dimensione verremo presto catapultati? Quale storia ci narrerà con i prossimi capi? Rimaniamo in attesa dell’anteprima milanese al White Homme 2012, tra il 23 e il 25 giugno. Per ora, intanto, proviamo ad accontententarci della pagina web: www.roarkcollective.com.