Avvolgente, il mondo di Giulia Gasparini

Giulia Gasparini è una talentuosa fotografa italiana, nata qualche anno fa (non tantissimi n.d.r) in quel di Lodi.
Si avvicina alla fotografia fin da giovanissima, per continuare a coltivare questa passione tuttora.
Spulciando ed ammirando le sue foto non abbiamo resistito alla tentazione di farci la nostra consueta chiacchierata.

La fotografia per te è?

Rappresenta il mio modo di vedere ed il mio mondo che si sfogano.

La tua prima memoria fotografica?

Una fotografia forte e bellissima. Ai tempi delle elementari. Ero entrata nella stanza proibita di casa di mia nonna, la vecchia camera di mio zio Peo, il pittore. Era stracolma di libri, ne aprii uno  a caso di fotografie e vidi una giovanissima ragazza di colore, classica divisa da collegiale,  sdraiata sul suo letto  rosa, sguardo potente e  gambe semi aperte che lasciavano ben vedere le mutande bianche con una macchia rossa di sangue. Lo richiusi e scappai.

Come ti sei avvicinata alla fotografia?

Sono sempre stata vicina alle immagini. Ho sempre adorato guardare minuziosamente i quadri, la bellezza dei soggetti,  cosa provano. Poi senza un motivo preciso ho cominciato a fotografare: inizialmente il mio viso, i vari modi di vederlo,  poi le amiche, gli animali e le modelle.

La tua prima macchina fotografica?

Una vecchia analogica canon del nonno, ritrovata in una cantina e poi la mia amata Sparta, canon 40D, che ho perso su un treno quasi un anno fa.

L’ultima?

Canon 5D Mark II.

Che rapporto hai con il digitale?

Totalmente fuori controllo, non ho mai fatto corsi ne intendo farne. Ci sono delle regole e capisco che a grandi linee sono molto  importanti però mi piace che le cose a volte vengano un po’ come vogliono, non so se mi spiego.

Da fotografare: meglio un corpo femminile o maschile?

Femminile tutta la vita.

Se esistesse il nobel per la fotografia tu a chi lo daresti?

Senza pensarci troppo: Helmut Newton.

Un fotografo che stimi particolarmente?

Inez & Vinoodh.

La soddisfazione più grande da fotografo?

Possedere un’immagine. Avere un modo di vedere a parte.

Delusione invece?

Vedere tante persone tristi che fotografano con secondi fini (sessuali quasi sempre).

Se la tua vita fosse un film, quale ti piacerebbe che fosse?

Un’ottima annata.

Un viaggio, dove?

Armenia.

Un film, un libro e una canzone.

Film, l’ultimo che mi è piaciuto: Hesher è stato qui.

Libro favoloso Nel segno della pecora di Murakami Haruki.

Canzone The Nothing Song dei Sigur Rós.

Una cosa che vorresti dire, ma che non ti è stata chiesta?

Che sono diventata l’unica persona che non riesco a ritrarre.

Il suo sito personale www.giuliagasparini.com