Martedì 15 novembre, a Milano, sono tornati di scena gli Incubus.
La band di Brandon Boyd e soci, originaria di Calabasas- California, ha scaldato il palco del Mediolanum Forum di Assago (MI) e gli animi infreddoliti di quanti (sebbene non tanti) andati a vederli, con un live di due ore piene.
L’unica data italiana del tour promozionale di If Not Now, When?, uscito a luglio 2011, ha visto protagonista una scaletta, per così dire, “inusuale”, visto che estratti dal nuovo album ne sono stati proposti davvero pochi.
La serata ha riservato un po’ di delusione per chi è più affezionato alle ballad romantiche e ha invece esaltato tutti i fan più accaniti, che seguono la band fin dagli esordi nu metal e rock dei primi anni ’90.
Neanche a farlo apposta, in un momento di crisi economica e politica come quella di adesso, il concerto si apre sulle note di Megalomaniac, e sullo sfondo di immagini pseudo-apocalittiche e storiche che ritraggono Mussolini, Hitler, l’esplosione della bomba di Hiroshima, J.F.Kennedy, Gandhi, M.L.King. Seguono Pardon Me (!) e le nuove Adolescents, Promises e If Not Now, When?, che dà il titolo all’album; e poi Anna Molly, Apologies e una (sempre) bella versione di Love Hurts in acustico.
Niente da dire, esibizioni perfette che terminano sempre con un “Grazie Milano” pronunciato a mezza voce dal cantante- quasi troppo tranquillo come concerto, la gente nelle tribune semivuote ascolta rapita, canta insieme ai suoi beniamini, ma resta inaspettatamente seduta.
Brandon si toglie la maglietta (!!) e via con altre glorie come Nice To Know You e Wish You Were Here; gran finale, poi, in onore proprio del passato crossover degli Incubus, con A Certain Shade Of Green, che forse, però, ha fatto rimpiangere a qualcuno il loro vecchio sound “da pogo”.
E in effetti, questa volta, il parterre era più impegnato a fotografare e filmare il live, che non a goderselo pienamente, animati da una sana (e sudata) partecipazione. Che possiamo farci, è l’altro lato dell’evoluzione tecnologica.
?){kind=link}