
Si è conclusa, domenica 16 ottobre, a Milano, la fortunata quarta edizione del Mix up, contest in cui street-art, visual, performance e musica dal vivo si fondono per dar luogo a nuovi percorsi interpretativi. Gli ampi spazi di via Forcella 7/13 hanno ospitato “Urban Queens”, mostra collettiva organizzata e curata da Urban painting e Costanza Sartoris, sul tema della urban art tutta al femminile.
Tantissimi i nomi, italiani ed internazionali. Si parte con le italiane del collettivo Orticanoodles, Pax Paloscia, Senso, Nais, Miss Eu, Alice Pasquini e Alita. Presente l’Africa con Faith 47. Non manca l’Argentina con Cuore, la Spagna con Emedemati e Btoy, le brasiliane Jana Joana e Ananda Nahu. In mostra anche le fotografie di Jessica Stewart, gli eco-graffiti dell’inglese Fauna Graphic, i lavori della canadese Indigo e quelli di Mymo, direttamente da Berlino. Urban Queens prosegue un percorso iniziato con “Female Street-art on the roof”, primo group show in Italia dedicato alle donne della urban-art, allestito in un attico di Milano e promosso, ancora una volta, da Urban painting in collaborazione con la giovane curatrice Costanza Sartoris.
Lo scopo del progetto è quello di inserire l’Italia in un filone internazionale di mostre, festival dedicati alla urban e street culture al femminile.
Le artiste presenti in mostra sono l’ultimo tassello di una storia street tutta rosa, cominciata negli anni ’70 a New York con Eva 62 e Barbara 62, pioniere di un mondo che fino ad allora era prerogativa maschile e assoluto tabù per le donne.
La conquista di un muro per le urban-artist significa molto di più che per i loro colleghi. Si tratta di una questione di indipendenza, rispetto e riconoscimento del proprio valore di donna e di artista.
Un modo di presentare se stesse più libero, distante da vincoli che vedono, troppo spesso, la figura della donna ancora legata ad un ambito rigorosamente familiare, nelle vesti classiche di “angelo del focolare”.