Illustrazione: Rosaria Battiloro

Rosaria Battiloro nasce a Napoli il 30 maggio 1984. Cresciuta a pane e colori a tempera, dopo gli studi liceali decide di realizzare il suo sogno di sempre, e di dedicarsi a tempo pieno alla pittura ed all’illustrazione frequentando prima l’Accademia di Belle Arti di Napoli, e poi la Scuola di Comix.
Dal 2007 pubblica per piccole case editrici, partecipa a mostre e concorsi, si divide fra le sue grandi passioni illustrazione e fumetto, ed accumula ore di sonno arretrato che prima o poi spera di recuperare.

Il pittore lo immaginiamo con tavolozza e colori, lo scultore con martello e scalpello. I tuoi abituali strumenti di lavoro invece quali sono?
Mi piace tantissimo sperimentare sempre nuove tecniche e nuovi materiali, quindi sul mio tavolo da lavoro si può trovare un pò di tutto: dalle matite colorate ai pantoni, dall’acquerello all’acrilico: se c’è da pasticciare sono contenta! Ultimamente mi sto divertendo molto ad usare anche il collage!
La tecnica o più in generale lo stile con cui ti trovi più a tuo agio?
Sono sempre alla ricerca di nuovi stili e di nuove tecniche da approfondire, sempre alla ricerca di qualcosa che possa aiutarmi ad esprimere al meglio le idee e le “visioni”, le emozioni, del momento, o più semplicemente le esigenze di un particolare lavoro, quindi vado un pò a periodi: qualche anno fa usavo solo il bianco ed il nero, poi sono scesa ad un compromesso con i colori. Probabilmente la mia tecnica preferita è l’acquerello: ne adoro la duttilità, come può esprimere diversi stati d’animo passando dalla delicatezza della colatura all’espressività rapida della pennellata.

Il tuo cliente medio, o il tuo target di riferimento, chi sono o chi vorresti che fossero?
Ho lavorato (e sto attualmente lavorando) nel fumetto e nella ritrattistica, ma al momento sto focalizzando maggiormente su quella che si definisce “illustrazione per l’infanzia”, ma che è poi in realtà un mondo variopinto, affascinante e multiforme, che sa parlare anche agli “adulti” e che permette di lasciar andare la fantasia a briglia sciolta, e di divertirsi (e divertire!) tanto! Non nascondo che mi piacerebbe trovare modo di dedicarmi all’illustrazione per la moda, una “categoria” che mi ha sempre affascinato.

Le tue creazioni: come nascono, dove o come trovi  l’ispirazione, è difficile reinventarsi continuamente?
Se è vero che la capacità di adattamento ed il trasformismo sono alla base della sopravvivenza della specie, per gli illustratori vale persino il doppio: riuscire a reinventarsi ogni volta, ed in base alle situazioni ed esigenze del cliente (e non solo), è fondamentale! Non sempre è facile, anzi, richiede spesso del tempo, ma aiuta anche nella propria ricerca personale ed artistica. Per quanto riguarda la nascita dei miei lavori, l’ispirazione può arrivare da qualunque fonte: musica (sarei persa senza musica!), cinema (adoro il cinema muto e l’espressionismo tedesco, i film di Lynch, Fellini e Bertolucci!), libri, fotografia (soprattutto quella in bianco e nero), videoclip, fumetti e potrei continuare all’infinito!
La tua giornata tipo?
Sveglia ad un orario ragionevole, veloce controllo online di email, siti, varie ed eventuali, e poi taaaanto tempo da dedicare al disegnodisegnodisegno, magari ascoltando un po’ di musica, o davanti ad un bel film. Quando riesco mi ritaglio anche un po’ di tempo per leggiucchiare qualcosa (libri, fumetti, riviste, sono una lettrice onnivora), ed ovviamente per un tè con le amiche!

Una delusione e una soddisfazione
Una delusione è quando la mano si rifiuta categoricamente collaborare con la testa e tramutare in qualcosa di “tangibile” quell’immagine in particolare che mi ronza in mente, ed una soddisfazione è sapere che c’è qualcuno che apprezza e sostiene ciò che faccio.
Illustrazione, grafica e fumetto settori molto attivi e prolifici in Italia, tuttavia fanno fatica nell’averne riconosciuto il valore. Perchè secondo te?
Perché, purtroppo, c’è chi crede che fare l’illustratore o il fumettista non sia un “vero” lavoro, non sia un’occupazione, per così dire, “seria”, che disegnare sia un più che altro un gioco o per lo meno qualcosa di infantile.
Ormai non mi sorprendo più quando qualcuno sorride con malcelata ironia scoprendo che il mio lavoro è quello di illustratrice. Credo, tra l’altro, che gli illustratori siano al primo posto nella categoria di persone che ricevono richieste di lavoro ma del tutto prive di compenso. C’è questo tipo di mentalità sbagliata in Italia (ma un po’ ovunque nel mondo, a ben vedere), che davvero spero il tempo, la serietà di tanti professionisti ed emergenti del settore, e degli (utopici?) investimenti in ambito culturale possano cambiare.
Un illustratore/grafico italiano che stimi particolarmente?
Sono pazza di Sergio Toppi. Non c’è niente che sappia ispirarmi nei momenti di blocco creativo, quanto lo sfogliare uno dei suoi bellissimi albi. Amo particolarmente anche i lavori di Massimo Carnevale.
Un libro, un film e una canzone.
Lettere a Milena, F. Kafka.
Giulietta degli Spiriti, Fellini.
Siberia, Diaframma.
Un sogno nel cassetto invece?
Un altro viaggio in Russia!

Altri suoi lavori www.rosenrot.carbonmade.com