Gli emergenti della maglieria

Le temperature di questi giorni pre-natalizi ci hanno costretto a tirare fuori dai nostri armadi maglie, maglioni, calzettoni e collant di ogni pesantezza, fantasia o colore. Sono quei capi che, seppur non proprio estetici, ci assicurano un calore ristoratore e benefico. La maglieria ovviamente non è relegata al periodo invernale, in estate ci regala morbidezze leggere, impalpabili ed inaspettate che ci rinfrescano e vivacizzano i nostri abbinamenti. L’elemento divertente è che questi capi sono malleabili, duttili sul nostro corpo, lo seguono con devozione e possono essere realizzati tramite intrecci tra materiali dai più classici ai più disparati.
Ultimamente molti designers emergenti si distinguono per un approccio nuovo alla tradizionale maglieria tramutandola in capi scultorei, inventando nuove forme e nuovi intrecci che trasformano una semplice maglia in qualcosa di affascinante.
Quando si parla di stilisti emergenti, si parla automaticamente di stravaganza e di estrema creatività, forse per motivi di visibilità o di estro, però i risultati molto spesso sono unici e davvero nuovi.

Questo è il caso della designer Beatrice K. Newman, 21enne neodiplomata presso la De Montford University nel 2009, che con la sua degree collection ispirata all’opulenza degli Zar e alle 1001 Notte ha attirato l’attenzione di tutti stylists e celebrities arrivando a comparire anche in video musicali, come quello di Shingai Shoniwa delle Noisettes. Le sue creazioni uniscono i motivi decorativi tipici del mondo arabo, con l’opulenza e la ricchezza del mondo russo. Vengono utilizzati filati lussuosi assieme a stampe e decorazioni che rimandano agli interni dei palazzi imperiali. Oro e nero si alternano e si fondono con elementi metallici e di tappezzeria, intrappolati tra i fili delle maglie che, come ampie e preziose reti avvolgono i corpi coperti solo tessuti trasparenti lievemente stampati.

Completamente differente sono le sofisticate ed eleganti creazioni della stilista Caroline Pambakian diplomatasi nel 2010 presso il Royal College of Art. Le chiavi stilistiche sono la morbidezza e la sobrietà. Capi in maglia dai colori neutri: sabbia, bianco latte e grigio antracite che si muovono con il corpo e lo avvolgono in drappeggi. Proprio questi rimandano ad uno dei fattori d’ ispirazione della collezione: la classicità dell’arte Romana. La sinuosità delle onde si ritrova come elemento decorativo posto soprattutto nella parte superiore delle maglie, degli abiti e ritrovabile anche nelle grandi trecce di maglia. Il risultato è sensuale, femminile e raffinato ed ha permesso a Caroline di farsi conoscere a livello internazionale riscuotendo molto successo.

Stine Ladefoged è un altro nome interessante nel panorama della maglieria internazionale. Il suo brand nasce nel 2009 subito dopo il diploma presso la Danmarks Designskole. Le sue creazioni, a metà strada tra comoda maglieria e scultura, sono vivaci e sobrie allo stesso tempo, attirando l’attenzione attraverso dettagli realizzati studiando e sperimentando le diverse tecniche dell’intreccio. I materiali prediletti sono filati di lana di alta qualità che, lavorati con sapienza costituiscono spalle-scultura o abiti in cui non servono decorazioni aggiuntive: il solo filo è sufficiente.