
Quando si parla di eco-sostenibile raramente si pensa alla Moda, si va direttamente col pensiero a quei capi prodotti solitamente con filati poveri, come le fibre di canapa o di juta, che si trovano negli shops equosolidali.
I clienti e gli appassionati generalmente si rivolgono alla Moda, quella cioè dei grandi fashion brands presentati nelle riviste patinate a grande tiratura, delle sfilate e delle ultime tendenze di stagione.
Questa clientela normalmente non associa il mondo del bio-etico e dell’eco-sostenibile con il fashion system. Franca Sozzani dice: Ecologia non è il termine che nell’ambito della moda si usa più comunemente. Si parla di forme, colori, lunghezze, stravaganze, tendenze, ma raramente di ecologia. E non perchè è un campo che non viene studiato, ma perchè la moda è, per eccellenza, immagine e quello che c’è dietro a questa immagine (come viene realizzato il capo, come viene prodotto il tessuto) non solo non viene analizzato, ma non viene mai spiegato. […] Molte aziende si sono attivati per creare una produzione che non utilizzi coloranti o fissativi che possano inquinare. Ma quello che non è sensibilizzato è proprio il pubblico. Quando compra un capo, guarda il prezzo, guarda la forma, guarda che sia di tendenza e, forse, guarda che gli stia bene: l’importante è comunque essere alla moda. Invece bisogna abituarsi ad avere un approccio totalmente diverso. Non è utopia, anche se è un processo molto lontano a venire.
È’ un processo lungo e faticoso, quello di educare il pubblico verso una maggiore consapevolezza del prodotto e dei processi che portano alla sua realizzazione. Soprattutto è cosa ardua convincere che ciò che sia “fashion” e “di tendenza” sia anche ecologico e rispettoso dell’ambiente, non solo per quanto riguarda i materiali usati ma anche per le metodologie produttive con cui esso viene realizzato.
In questo contesto si pone l’iniziativa messa a punto dal laboratorio per l’ecosostenibilità Cittadellarte-Fondazione Pistoletto chiamato B.E.S.T (Bio Ethical Sustainable Trend). Come si deduce tutto nasce dall’impegno di un grande artista italiano, Michelangelo Pistoletto che, attraverso la fondazione, propone una nuova concezione dell’attività artistica rivolta verso un atteggiamento responsabile dal punto di vista ambientale e sociale i cui settori sono rivolti alla produzione di un cambiamento etico e sostenibile su scala globale e locale.
Sostenibilità, artisticità ed impegno sociale sono i cardini di questo progetto che, portato avanti con la collaborazione con Franca Sozzani, ha visto 7 fashion designers impegnati nella progettazione di una Capsule Collection realizzata operativamente con il supporto di ben 50 aziende, tutte produttrici di filati e tessuti, che costituiscono la piattaforma di produzione ecosostenibile di B.E.S.T. e sono accomunate da uno scopo comune, quello cioè di riuscire insieme a superare le difficoltà culturali e commerciali che ad oggi portano i prodotti eco/bio/sostenibili ad occupare una posizione marginale all’interno del mercato.
La collezione è stata progettata da giovani fashion designers quali: Silvio Betterelli, Anna Ceccon, Maria De Ambrogio, Marta Forghieri, Kathrin Lugbauer & Nora Berger, Josz Maria Nunes de Silva Girlat e Stefano Ughetti.
Tutti loro hanno utilizzato materie prime naturali lavorate con processi industriali ad impatto ambientare praticamente nullo; ad esempio la concia vegetale per la lavorazione dei pellami utilizzati per le borse, le stampe ink jet con risparmio d’acqua per i capi in seta, il cashmere lavorato con tintura naturale alle erbe e l’organza di origine vegetale prodotta dalla lavorazione del mais.
Questi sono solo alcuni dei materiali e delle lavorazioni utilizzate per produrre questa Capsule Collection che al primo impatto tutto sembra fuorché fuori dal consueto immaginario “fashion”. Al tatto i tessuti sono leggeri e morbidissimi, le modellature attraverso la loro essenzialità danno spazio ai materiali che vengono comunicati al meglio data la loro estrema importanza. Altro elemento interessante riguardante questo progetto è la completa tracciabilità dei materiali utilizzati; partendo dalla materia prima impiegata per il filato, passando alla tessitura, alla lavorazione e agli accessori. Tutte le aziende coinvolte nella realizzazione di ogni singolo capo vengono comunicate al cliente che è al corrente così della completa filiera.
Questa prima collezione firmata Cittadellarte Fashion B.E.S.T. è stata presentata all’interno della Settimana della moda milanese attraverso una working conference ed una sfilata-performance totalmente nel mood della collezione e dello stretto legame con l’Arte del progetto.
Ad oggi la produzione e la commercializzazione di questi capi non è ancora stata messa a punto, ma speriamo che presto sia disponibile sul mercato!
Il disegno muove l’immaginazione e promuove l’artigianalità del fare sposata alle materie nobili, etiche ed ecologiche utilizzate per i tessuti: questa è la moda di svolta (Michelangelo Pistoletto)