Nokia green phone by Daizi Zheng

Era il 2007 quando un gruppo di ricercatori dell’università di Saint Louis, guidati da Shelley Minteer, realizzava per la prima volta la batteria dolce.
Come il corpo umano questa batteria grazie agli enzimi, attraverso processi chimici di scomposizione, era capace di trasformare gli zuccheri in energia. Utilizzando come combustibile il glucosio i ricercatori erano riusciti ad ottenere una quantità di energia (allora stimata) ben quattro volte superiore rispetto ad una normale batteria al litio.

Le multinazionali dell’elettronica, ovviamente non sono rimaste immobili.
Sony ad esempio, lo stesso anno presentava il suo prototipo. Lo zucchero è una fonte di energia naturale prodotta dalle piante attraverso la fotosintesi, spiega Sony in un comunicato. È dunque una fonte rigenerabile, e può essere trovata nella maggior parte delle zone geografiche: è dunque facile comprendere il potenziale delle batterie a base zuccherina come congegno del futuro per la produzione di energia eco-compatibile.
Questo prototipo di batteria era in grado di sviluppare 50 milliwatt, energia sufficiente a far funzionare un lettore mp3 o delle casse. Ancora lontani dalle comuni applicazioni, ma i test di laboratorio lasciavano ben sperare.
Qualche tempo dopo infatti, anche la Takara Tomy, presentava un prototipo di macchina elettrica telecomandata alimentata a bevande zuccherate. Appena 3ml di una qualsiasi bevanda (coca-cola, fanta o succhi di frutta) erano sufficienti a far funzionare la macchinina con un’autonomia di circa un’ora.

Anche i designer, soprattutto quelli del sol levante (notoriamente più inclini alle nuove tecnologie) si son lasciati attrarre dalla bio-batteria.
Il designer cinese Daizi Zheng ne è un esempio. Il suo è un concept-phone pensato per l’azienda finlandese Nokia. Un telefono cellulare capace di funzionare sfruttando questo nuovo genere di batterie.
Link al sito www.daizizheng.com