Who is on next? Deat meat

Si va al Pitti, si torna, se ne parla due giorni. Fine.
E invece no! Ci sono cose che nel mucchio perderebbero di valore. Allora si aspetta, si pazienta e quando torna la quiete e si può dar loro la giusta importanza, si tirano fuori; questo è il momento.
C’è un concorso organizzato da Pitti Uomo in collaborazione con AltaRoma e l’ Uomo Vogue che si prefigge di dare voce, visibilità e occasioni ai nuovi talenti: Who’s on next?. Con buona pace dei vincitori passiamo subito all’ interessante collettivo modenese arrivato tra i finalisti, gli assolutamente degni di nota: Dead Meat.

Un immaginario caleidoscopico capace di unire il polo della cultura più alta a quello più propriamente massmediatico: arte fiamminga e Beverly Hills, video giochi alla Metal Gear Solid e poesia, Blade Runner e Heidegger si incontrano, si mescolano, si fondono. Gli stimoli più disparati vengono acquisiti, digeriti per poi essere risputati fuori e ricoperti da uno strato noir di alto impatto. Sono i meccanismi del mondo delle comunicazioni e della pubblicità, della cultura sofisticata e massmediale quelli che i Dead Meat sanno innescare. Abiti per la mente oltre che per il corpo dunque.
Per coglierne appieno la pregnanza artistica potrebbe essere interessante un rimando al libro “I Miei Eroi” di Guido Bartorelli, lettura incredibilmente piacevole e decisamente stimolante sull’ arte contemporanea.